Cosa ci possono insegnare le ultime scarpe da corsa della Nike sul futuro dello sport

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JERRY1918

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Le Vaporfly Elite mirano ad abbattere la nike air max cheap soglia delle due ore nella maratona ma fin dove potrà spingersi la tecnica a migliorare le prestazioni atletiche? La Nike ha da poco annunciato le Vaporfly Elite, il scarpe air max ummo nuovo prototipo di scarpa da corsa per maratoneti. Il modello non sarà messo in vendita o prodotto su larga scala perché progettato esclusivamente per Zersenay Tadese, world record nella mezza maratona, Lelisa Desisa, vincitore di due maratone di Boston e Eliud Kipchoge, medaglia doro alle Olimpiadi di Rio. Sebbene ancora lontane dalla vendita al grande pubblico, la tecnologia alla base della progettazione e le aspettative riposte sul miglioramento delle prestazioni degli atleti possono dirci molto sul futuro dellagonismo. Le Vaporfly Elite non hanno un bellaspetto, almeno per tutti coloro che sono abituati alle scarpe più appariscenti della Nike. La loro forma sproporzionata e poco lineare salta subito allocchio, ma la scelta estetica non è altro che il risultato di una calcolata somma di fattori mirata a un unico obiettivo: completare una maratona entro le due ore poco importa se le scarpe non siano belle in senso classico. Secondo Tony Bignell vice presidente del reparto footwear innovation della Nike le Vaporfly Elite sono la soluzione per abbattere il muro delle due ore, rimasto intatto dal lontano 1906 quando il canadese Billy Sherring scese per la prima volta sotto le tre ore. Le speranze di Bignell ruotano intorno a tre fattori: il peso, in grado di http://www.mascarpone07.it/ ridurre lenergia nel sollevare il piede dal suolo; lammortizzazione, per supportare le ossa e i muscoli; e la propulsione per aumentare la velocità del corridore. Negli anni la ricerca si è interrogata intorno a queste tre semplici variabili, capaci di modificare sensibilmente le prestazioni di un atleta. I tre corridori testeranno questa primavera i nuovi modelli durante il Breaking2 project, una simulazione di una maratona presso lautodromo di Monza. Gli organizzatori mettono laccento sulle capacità della scienza di portare luomo ad una http://www.nuovenike.it/ condizione che solo 50 anni fa sembrava impossibile. È una di quelle grandi barriere del potenziale umanoafferma Bignell, siamo arrivati ad un punto in cui sembra che ci siano le giuste scoperte scientifiche, continua Matthew Nurse, responsabile di Nike Sports Research Lab. Ma tutta questa concentrazione sulle innovazioni tecniche spinge a porci una domanda: è sempre luomo al centro dellattività sportiva? O la scienza sta lentamente prendendo il posto della natura? Sono passati 57 anni dalle Olimpiadi di Roma, la cui maratona fu affrontata e vinta interamente senza scarpe da Abebe Bikila. Il suo gesto, passato alla storia, era allora carico di un senso politico nei confronti delloppressione occidentale sullAfrica, ma dimostrò comunque il potere della forza di volontà nel superare i limiti fisici del corpo umano. La fine del flower power però lasciò il posto a figure come Bill Bowerman fondatore della Nike sinceramente amante della corsa, ma convinto che la scienza e lo studio delle nuove tecnologie applicate allo sport potessero aiutare luomo a spingersi oltre i propri limiti. Dio determina quanto correrai veloce, io posso aiutare solo con la meccanicaamava ripetere. A partire dagli anni Settanta, lo sport ha cercato di infondere sempre più spettacolo allinterno delle performance degli atleti. Spesso è latleta ha contribuire allo spettacolo agonistico, ma sempre di più ci si confronta anche con la realtà del doping allinterno degli eventi sportivi come è accaduto alle ultime Olimpiadi con lo scandalo russo. I margini di miglioramento per lessere umano si assottigliano, mentre le http://www.tuschianty.it/ soluzioni per pompare le prestazioni aumentano esponenzialmente. Rifiutare o abbracciare questo inevitabile cambiamento? Allinizio del 2016 la Delaware North concessionaria sportiva americana ha rilasciato un documento di 50 pagine dal titolo The Future of Sports. Al suo interno vengono esposte le maggiori previsioni sul settore agonistico divise attraverso punti cardine come atleti, stadi, rappresentazione, pubblico, e il futuro ne risulta spacchettato in previsioni da 1-5, 5-10 e 10-25 anni.
Posted 21 Mar 2017

Posted 07 Apr 2018

Posted 30 Sep 2018

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